30/07/2024
Sono oggi 14.000 in provincia di Treviso e 2.000 in provincia di Belluno gli operai e le operaie che lavorano nel settore agricolo. La richiesta di FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL di Treviso e di Belluno è di riconoscere aumenti salariali che consentano un recupero dell’inflazione del prossimo biennio, per dare dignità a questa categoria di lavoratori e respiro alle loro condizioni economiche già di per sé difficili. L’inflazione, infatti, ha eroso in questi anni il potere d’acquisto delle buste paga: nel biennio 2022-2023 la stima dell’impoverimento di chi lavora in agricoltura è stata del 8,5% e per quanto riguarda il prossimo biennio si prevede un ulteriore 4%. Percentuali altissime, ancora più drammatiche se si considera che in agricoltura i livelli salariali sono mediamente più bassi di moltissimi altri comparti. A fronte di questa doverosa richiesta, Coldiretti, Confagricoltura e CIA, finora hanno risposto di no, adducendo problemi economici che i dati statistici del settore peraltro smentiscono. Un esempio su tutti: il settore del prosecco, che ha fatto numeri record nel 2023, ma ai risultati non è stato fatto corrispondere un adeguato aumento salariale per i lavoratori. Sono peraltro molto noti i casi di caporalato emersi negli ultimi mesi in tutta la regione ed anche in provincia di Treviso. Situazioni di vero e proprio schiavismo che evidenziano come almeno una parte di questo settore si sostenga sullo sfruttamento generalizzato della manodopera migrante attraverso il sistema degli appalti. Troppo poco stanno facendo le Associazioni datoriali su questo fronte, su cui invece servono risposte efficaci ed immediate. Per dare forza a queste giuste rivendicazioni, FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL danno il via, dunque, ad una mobilitazione che parte domani, mercoledì 31 luglio, con un presidio alle ore 10.30 sotto la sede della Coldiretti Belluno-Treviso a Paese (viale Sante Biasuzzi n. 20). La mobilitazione proseguirà con una manifestazione regionale già fissata per il 12 settembre. “Le associazioni di categoria del comparto agricolo di questi territori facciano un passo indietro rispetto alle chiusure che fino ad ora, sui tavoli di trattativa, hanno tenuto su aumenti salariali e regolarità contributiva – dichiarano Sebastiano Grosselle, segretario regionale FLAI CGIL Veneto, Andrea Meneghel, segretario generale FAI CISL Belluno Treviso, e Michele Gervasutti, segretario generale UILA UIL Belluno Treviso - com’è possibile rifiutarsi di riconoscere la necessità di una risposta economica alle migliaia di lavoratrici e lavoratori in un contesto che non solo continua a produrre enorme valore economico, ma che lo fa in parte sfruttando il lavoro, in condizioni spesso ben al di sotto dei livelli salariali minimi garantiti dalla contrattazione collettiva? La porta alle associazioni di categoria per la ripresa della contrattazione è aperta, ma a patto di riconoscere le richieste sul tavolo e dismettere la chiusura strumentale su aspetti così basilari nelle condizioni di vita e di lavoro di queste persone”.Contratti provinciali per gli operai agricoli, mobilitazione per chiedere aumenti salariali e tutela dei diritti
Mercoledì 31 luglio alle 10.30 presidio dei lavoratori sotto la sede provinciale della Coldiretti a Paese
Le segreterie di FLAI CGIL Belluno e FLAI CGIL Treviso, FAI CISL Belluno Treviso e UILA UIL Belluno-Treviso danno avvio ad una mobilitazione sindacale per il mancato rinnovo dei Contratti provinciali di Lavoro in agricoltura, scaduti il 31 dicembre 2023 e non ancora rinnovati. La situazione di stallo nelle trattative di rinnovo è causata dal rifiuto delle Associazioni datoriali (Cia, Coldiretti, Confagricoltura) di riconoscere aumenti salariali e maggiori tutele ai lavoratori del settore. Due richieste imprescindibili per i sindacati, alle quali non è possibile rinunciare.