31/03/2023

Dal Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana l’ipotesi di contratto collettivo integrativo per gli enti locali

Uno schema quadro di confronto elaborato in collaborazione con le Sigle sindacali di categoria che apre a una nuova stagione di contrattazione decentrata sul territorio

 

Se a fine anno scorso è stato sottoscritto il rinnovo del contratto nazionale Enti Locali, con il 2023 si apre sul territorio provinciale di Treviso una nuova fase di contrattazione collettiva integrativa tra i singoli Enti e le rappresentanze di categoria di ogni organizzazione sindacale. Al fine di agevolare le Amministrazioni Comunali, il Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana in questi mesi, proprio con le Sigle di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL territoriali, ha operato con l’obiettivo di elaborare uno schema di contratto tipo, una sorta di “premasticato” layout di contenuti che fornisca delle linee guida dalle quali sviluppare il confronto tra le parti.

Alla costruzione dello strumento negoziale il Centro Studi Amministrativi, oltre alle rispettive Federazioni di categoria, è stato affiancato dai responsabili del personale dei maggiori Enti del territorio, che compongono lo stesso gruppo di lavoro del Centro, nell’esaminare procedure e tempi dello svolgimento delle relazioni sindacali, le specifiche materie oggetto della contrattazione decentrata, i criteri di attribuzione delle premialità per i dipendenti, le progressioni economiche, i compensi relativi a particolari prestazioni di lavoro. Ma non solo. Sono stati presi in considerazione anche gli istituti collegati all’orario di lavoro e quelli retributivi rispondenti alla gestione dei fondi, alla stessa determinazione delle premialità attraverso un sistema di valutazione su capacità e attitudini individuali dei dipendenti aggiornato alla nuova normativa, alla definizione dei differenziali stipendiali e delle indennità.

“La nostra missione è quella di dare servizi e strumenti di lavoro ai nostri Comuni – ha affermato Marco Della Pietra, presidente del Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana – e questo accordo quadro, elaborato in collaborazione con i Sindacati e che abbiamo già presentato agli amministratori del territorio, va in questo verso. Ovvero, quello di preparare il terreno e snellire lo stesso confronto tra le parti, così che nel declinarlo secondo le particolarità e specificità di ciascun ente, una fra tutte la stessa dimensione, si contribuisca ad agevolare la negoziazione e ad arrivare in tempi ragionevoli al varo del contratto integrativo”.

“I nostri Comuni trevigiani da sempre mantengono relazioni positive col mondo sindacale, questa della contrattazione collettiva integrativa ne è un esempio: va a supportare gli Enti locali nello strutturare una contrattazione al passo coi tempi e allo stesso tempo dimostra un lavoro sinergico nel rispetto dei lavoratori e dell’ente stesso e non posso dimenticare agli accordi presi singolarmente dalle amministrazioni per gli sgravi fiscali alle categorie più deboli” ha aggiunto Paola Roma, presidente dell’Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana.

“Crediamo nel contributo che come rappresentanze di categoria dei lavoratori degli enti pubblici abbiamo dato nel redigere insieme i punti nodali di questa ipotesi di contratto integrativo – hanno aggiunto Marta Casarin, segretaria generale FP CGIL di Treviso, Mario De Boni, segretario generale CISL FP Belluno Treviso, e Roberto Meneghello, segretario generale UIL FPL Treviso –. Il lavoro fatto è una sorta di contrattazione di anticipo e può diventare uno strumento utile da cui partire per un confronto con le Amministrazioni sulle tematiche previste dal CCNL, con l’obiettivo di arrivare alla sottoscrizione di un contratto decentrato che risponda alle esigenze dei lavoratori che in questi anni abbiamo raccolto nel corso delle tante assemblee sindacali”.

Per approfondire tutti gli aspetti dell’ipotesi di contratto collettivo integrativo elaborata il Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana ha in programma un corso formativo indirizzato ai dipendenti pubblici.