8/07/2019

Tavolo Infrastrutture Belluno, lettera all'assessore regionale De Berti

Lettera dei componenti del Tavolo delle Infrastrutture della provincia di Belluno all’assessore ai Lavori pubblici, Infrastrutture e Trasporti della Regione del Veneto Elisa De Berti

 

Gent.mo Assessore,
nel ringraziarLa per aver voluto partecipare a questo confronto con il “Tavolo delle Infrastrutture” della provincia di Belluno, siamo a illustrarLe nel dettaglio il perché delle nostre richieste e i motivi per i quali chiediamo di arrivare a una programmazione seria degli interventi, condivisa e veloce, in particolare per quanto concerne la realizzazione dello sbocco a nord.

Scopo di questo Tavolo infatti è quello di promuovere delle progettualità condivise e finalizzate a valorizzare il territorio provinciale in particolare dal punto di vista infrastrutturale. Sono due le sfide principali che il territorio bellunese dovrà vincere nel prossimo futuro, pena una lenta eutanasia:

1. CONTRASTARE LO SPOPOLAMENTO, mantenendo le persone sul territorio, contrastando invecchiamento della popolazione, fuga di manodopera e cervelli;

2. FARSI TROVARE PRONTO IN OCCASIONE DEI GRANDI EVENTI che culmineranno con le Olimpiadi del 2026, partendo dal presupposto che mai si sono condensate in questo territorio iniziative così importanti e strategiche in un lasso di tempo tanto breve.

E’ convinzione di questo Tavolo che per combattere lo spopolamento e aumentare l’attrattività del territorio serva recuperare il divario infrastrutturale esistente, un gap ormai insostenibile, sotto gli occhi di tutti.

Contrastare l’isolamento del Bellunese significa uscire da una marginalità che rischia di aggravarsi ulteriormente e velocemente in un mercato dei beni e dei servizi sempre più competitivo che non lascia spazio a tentennamenti o campagne elettorali infinite.

Come premesso nella lettera consegnata al Governatore del Veneto Luca Zaia poco meno di due mesi fa, le nostre infrastrutture sono attualmente inadeguate al tessuto economico e produttivo di una provincia a forte vocazione industriale (siamo ancora tra le 15 realtà più industrializzate in Italia), con un enorme potenziale turistico destinato a essere positivamente “stressato” nei prossimi anni. Lo vedremo già fra due anni con i Mondiali di sci a Cortina.

A tal proposito vale la pena ricordare i principali indicatori contenuti nel “Percorso di ricerca a supporto dell’autonomia della Provincia di Belluno”, del marzo 2018, redatto dalla CGIA di Mestre:

- in appena 5 anni la provincia di Belluno ha perso il 2% degli abitanti (è il 5° risultato più negativo di tutte le 110 province italiane);

- lo spopolamento è marcatissimo nell’alta montagna (-5% in 5 anni; nei comuni dell’alta montagna di Bolzano, invece, la popolazione è cresciuta: +2,7%);

- l’incidenza dei giovanissimi (<15 anni) sulla popolazione complessiva è bassissima (12%) mentre la quota degli anziani è rilevante (26%);

- il bilancio demografico della provincia di Belluno è drammatico: nel 2016 i nati sono stati circa la metà dei morti e il saldo migratorio estero è stato solo di poco positivo;

- il tasso di imprenditorialità sta calando (7%);

- in provincia di Belluno il numero di imprese attive nei servizi turistici è diminuito mentre nelle altre realtà montane, in Veneto e in Italia è cresciuto;

- le presenze turistiche sono inferiori ai livelli del 2008 mentre altrove aumentano;

- i prestiti alle imprese sono crollati e il livello medio di indebitamento per impresa è molto basso (non si investe);

- il tasso di occupazione è elevato anche perché i giovani in età lavorativa sono diminuiti a vista d’occhio: in 10 anni 10 mila individui in meno nella fascia di età 25-44 anni;

Il rischio – concreto ed oggettivo – è che il Bellunese, pur avendo uno dei tassi più elevati d’Italia nel manifatturiero e con eccellenze internazionali (vedi occhialeria o catena del freddo), anche a causa di una carente dotazione infrastrutturale e soprattutto della mancanza di accessibilità a Nord, diventi sempre più marginale. La ricchezza che ancora c’è in questo territorio va preservata!

Per questo, le Categorie Economiche e le Organizzazioni Sindacali sono concordi nel sostenere la realizzazione di nuove vie di comunicazione, in primis sostenendo il progetto di una strada a scorrimento veloce, quale naturale completamento del percorso
autostradale, verso Nord.

Tale scenario viene preso in considerazione dalla stessa CGIA che, sempre nel suo studio, esorta a “[…] valutare i possibili sbocchi commerciali per le imprese. La decisione, ad esempio, se e come assicurare uno sbocco a nord, va presa considerando i costi/benefici e partendo da una analisi sulle grandi linee di spostamento, la dislocazione delle nostre imprese in modo da renderle maggiormente competitive […] una simile decisione deve avere una prospettiva di sviluppo in grado di coniugare esigenze produttive, turistiche, in modo che la provincia nel suo insieme ne tragga il massimo vantaggio […]”.

E’ innegabile come un valico a nord interessi una traiettoria che non riguarda solo e soltanto il territorio bellunese, ma per lo meno l’intero Asse del Piave, quindi Treviso e Venezia con il suo Porto che porterebbe tutto il Veneto ad un livello competitivo molto alto nella macroregione europea alpina EUSALP. L’ottica non è quindi solo provinciale bensì regionale ed oltre.

In questo quadro strategico la provincia di Belluno, in connessione diretta con quella di Treviso, con il porto di Venezia e con i territori austriaci dell’Osttirol, della Carinzia e del Salisburghese, da attuale vicolo cieco diventerebbe “cerniera” per il trasporto di persone e merci in connessione diretta con le rotte marine dell’oriente (anche alla luce del raddoppio del Canale di Suez).

E’ l’unico modo che abbiamo, inoltre, per essere protagonisti e non meri spettatori di una Nuova Via della Seta. E’ necessario però agire per non perdere nessuna occasione di finanziamento, da ricercare in ambito regionale, nazionale, europeo, studiando fin da ora le ipotesi tecnologicamente più avanzate e sostenibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Questo progetto dovrà essere inserito necessariamente all’interno di una nuova programmazione per l’intera viabilità interna ordinaria di questa provincia. Anche su questo fronte, qualcosa si sta muovendo, ma bisogna fare di più e più in fretta.

Ad esempio, alla data di oggi, 5 luglio 2019, a due anni dai Mondiali di sci di Cortina, siamo solo in presenza della progettazione di interventi locali di sistemazione dell’attuale rete infrastrutturale stradale esistente. Interventi che da soli non rispondono affatto alle necessità di un’accessibilità adeguata, soprattutto nell’Alta Provincia. In particolare il nodo di Longarone rischia di creare un effetto imbuto, in parte già in essere, che deve essere affrontato senza indugio con soluzioni adeguate. L’elettrificazione delle linee ferroviarie in provincia di Belluno, seppure fondamentale e non più rinviabile, non modifica tuttavia l’attuale marginale capacità trasportistica delle stesse, in quanto l’infrastruttura ferroviaria rimane la medesima. Bene dunque, ma non basta!

Infine bisogna adeguare la rete stradale allo sviluppo del Piano Neve affinché sia funzionale al tessuto turistico sempre più motore di crescita e radicamento della popolazione sul territorio. E’ chiaro che la risposta ai fabbisogni di accessibilità e mobilità regionali e provinciali di merci e persone necessità di ulteriori sforzi. I Mondiali prima e le Olimpiadi poi ci devono abituare a guardare avanti e a programmare le opere con scadenze prefissate, obiettivi chiari, misurabili e trasparenti con il massimo coinvolgimento del territorio.

Noi componenti del “Tavolo” siamo pronti ad arrivare al traguardo. Sappiamo che non sarà una discesa libera, ma uno slalom gigante. Siamo pronti, ma la politica ci aiuti a gareggiare, ad arrivare almeno al cancelletto di partenza per giocare la nostra gara fino in fondo!

 

5 luglio 2019

I componenti il Tavolo delle Infrastrutture della provincia di Belluno: Cgil Belluno, Cisl Belluno Treviso, Uil Treviso Belluno, Confindustria Belluno Dolomiti, Confartigianato Belluno, Cia, Coldiretti Belluno, Appia, Cna, Confcommercio Belluno, Confagricoltura Belluno.