10/09/2018

Carcere di Belluno: proclamato lo stato agitazione

La decisione presa dalle sigle sindacali Cisl Fns, Cgil Fp, Uspp, Sappe, Osapp e Fsa Cnpp
Da oggi sciopero degli agenti di polizia penitenziaria dalla mensa di servizio

Le sigle sindacali Cisl Fns, Cgil Fp, Uspp, Sappe, Osapp, Fsa Cnpp, rappresentative presso la Casa Circondariale di Belluno, proclamano lo stato di agitazione del personale di polizia penitenziaria di Belluno e comunicano che a partire da oggi, lunedì 10 settembre, gli agenti si asterranno dalla mensa obbligatoria di servizio come segno di protesta.

Dopo quasi un anno di promesse da parte dell’amministrazione penitenziaria in merito alla chiusura della sezione Articolazione per la Tutela della Salute Mentale del penitenziario bellunese - ultima fra tutte l’impegno preso con l’onorevole Luca De Carlo lo scorso giugno dal provveditore del Triveneto per una chiusura definitiva entro due mesi - e visti gli ultimi eventi critici che hanno messo a repentaglio l’incolumità psicofisica del personale di polizia penitenziaria e civile, dove in un caso non si è sfiorato il peggio solo grazie al sangue freddo e alla professionalità dei poliziotti in servizio, i sindacati di polizia penitenziaria hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e lo sciopero dei 90 agenti dalla mensa di servizio.

“È inverosimile - affermano il segretario Fsa Cnpp Lavinia Roldo, il segretario provinciale del Sappe Luigi Pantusa, il segretario provinciale Cgil Fp Luisa Baschiera, Ii segretario provinciale Osapp Giuseppe Ongaro e Robert Da Re per la segreteria territoriale Cisl Fns Belluno Treviso -, l’atteggiamento dell’amministrazione penitenziaria, la quale a conoscenza dell’inadeguatezza della struttura e della gestione traballante dei ‘pazienti-detenuti’, rimanga impassibile di fronte al disagio lavorativo dei poliziotti bellunesi. Altresì incomprensibile è l’atteggiamento della Sanità Veneta, che, consapevole delle condizioni dei ristretti presso la struttura bellunese, non si adoperi per una corretta e celere soluzione del caso. Gli agenti della Casa Circondariale di Belluno sono determinati e adotteranno ogni mezzo possibile per salvaguardare i propri diritti lavorativi”.