10/04/2018

Riforma delle Ipab: valorizzazione dei lavoratori per servizi di qualità

Convegno Cisl Fp venerdì 13 aprile alle 14.30 a Pederobba

L’auspicata riforma delle Ipab venete al centro del convegno organizzato dalla Cisl Fp venerdì 13 aprile alle 14.30 nell’aula formazione dell’ex ospedale di Pederobba (Treviso). S’intitola “Riforma delle Ipab: la valorizzazione dei lavoratori per servizi di qualità” il convegno che vedrà gli interventi di Marj Pallaro, Segretario generale Cisl Fp del Veneto, Pier Paolo Faronato, Direttore servizi socio-sanitari Ulss 2, Nilo Furlanetto, Direttore Ipab Opere Pie d’Onigo e Giorgio Pavan, Direttore generale Israa Treviso.

Trasformazione delle strutture in Aziende pubbliche per i servizi alla persona, razionalizzazione dei costi, applicazione del contratto sanità per i lavoratori, opposizione netta alle privatizzazioni. Sono queste le richieste della Cisl Fp alla Regione del Veneto, l’unica in Italia a non aver ancora legiferato in materia di Ipab, gli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza regolati da una legge del 1890, la Crispi. In provincia di Treviso le Ipab sono 18 e occupano circa 2.000 dipendenti. Assistono soprattutto anziani (per la maggior parte sono case di riposo), ma anche minori e disabili.

“La Legge regionale di riforma delle Ipab - spiega Fabio Zuglian, Segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso - non è più rinviabile e dev’essere concepita come una opportunità di valorizzazione del capitale più importante di queste strutture: le persone che ci lavorano con la loro elevata competenza e professionalità. Le Ipab, presidi in grado di fornire prestazioni sociali e sanitarie altamente qualificate, sono, di fatto, un’afferenza del sistema sanitario. È per questo che questa legge di riforma deve considerarsi complementare all’attuazione ancora incompiuta del Piano socio-sanitario. Ed è per questo che la Cisl Fp rivendica con forza la necessità d’integrare in maniera più efficace i più di 2000 lavoratori del settore tra operatori socio-sanitari, infermieri, fisioterapisti ed educatori nel comparto Sanità, partendo dall’applicazione dello stesso contratto di lavoro”.

Treviso, 10 aprile 2018

Ufficio Stampa