2/07/2025
È partita la prima fase della mobilitazione nazionale che vede coinvolti oltre 60mila lavoratrici e lavoratori del settore delle farmacie private. Il tavolo di trattativa è saltato a causa della posizione intransigente e rigida di Federfarma (associazione che raccoglie i proprietari di Farmacia), la quale ha confermato un’offerta di soli 120 euro a titolo di incremento salariale complessivo per i prossimi tre anni di vigenza contrattuale. Una proposta assolutamente inadeguata rispetto alla rivendicazione salariale delle organizzazioni sindacali. “Il rinnovo del contratto dev'essere giusto e dignitoso e deve valorizzare il lavoro di chi oggi opera all’interno delle farmacie - sostengono Alberto Chiesura della FILCAMS CGIL BELLUNO, Patrizia Manca della FISASCAT CISL BELLUNO TREVISO e Massimo Marchetti di UILTUCS UIL BELLUNO TREVISO - le farmacie sono diventate sempre più uno snodo fondamentale del comparto sanitario, lavorando in convenzione con il Sistema Sanitario (da ultimo l’Accordo siglato tra lo Stato, Federfarma e Assofarm), sopperendo spesso all’assenza di medici di famiglia, e vedendo aumentati in maniera esponenziale i servizi offerti, con conseguente crescita professionale da parte delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, siano essi laureati o meno. A maggiori richieste però non vi è riconoscimento economico adeguato: non dimentichiamo fra l’altro che il settore sta subendo una carenza di personale importante, perdendo di appetibilità per i giovani laureati e rischiando di dequalificarsi. Sotto quest’ottica quindi è ancora più incomprensibile la rigidità di Federfarma, che non vuole redistribuire in maniera collettiva ai propri dipendenti i fatturati importanti prodotti dai titolari di farmacia aderenti”. Sono 75 le farmacie operative in provincia di Belluno e 285 i farmacisti iscritti all’Ordine bellunese. “Anche togliendo i titolari di farmacia, vanno però aggiunti coloro i quali operano all’interno come non farmacisti e svolgono altri servizi (banconieri, magazzinieri, addetti alle pulizie, ecc). I numeri perciò possono essere più alti - continuano Chiesura, Manca e Marchetti -. Come è possibile pensare che un giovane dopo un impegnativo percorso di laurea di 5 anni, abbia voglia di operare in un settore in cui la paga netta si aggira mediamente intorno ai 1.500 euro? La posizione di Federfarma rischia di mettere seriamente a repentaglio un servizio importante come questo”. Per queste ragioni, anche nel territorio bellunese è stato indetto un presidio dei farmacisti e delle farmaciste per venerdì 4 luglio dalle ore 10 in Piazza Duomo a Belluno. “Il presidio organizzato rientra fra le mobilitazione indette a livello nazionale e vuole informare e sensibilizzare sia le lavoratrici e i lavoratori, sia l’opinione pubblica bellunese - concludono Chiesura, Manca e Marchetti -. Al termine del presidio abbiamo chiesto di essere ricevuti dal Prefetto al fine di sottoporre la questione nell’interesse di garantire e salvaguardare il rispetto della dignità delle persone, del loro lavoro e dei loro diritti, oltreché la salvaguardia di un servizio di qualità ai cittadini bellunesi”.CCNL farmacie private: presidio in piazza Duomo a Belluno venerdì 4 luglio alle 10.00
Rottura del tavolo di trattativa per indisponibilità da parte di Federfarma a un adeguamento salariale dignitoso