14/03/2023

No alla trasformazione della sede Inps di Feltre in punto informativo

Cgil, Cisl e Uil: “Serve un’azione sinergica per arginare l’impoverimento dei servizi sul territorio”

Desta forte preoccupazione nei Sindacati confederali bellunesi l’allarme lanciato dal presidente del Comitato Provinciale dell’Inps di Belluno relativamente alla trasformazione della sede di Feltre in Punto Inps a causa della carenza di organico, ormai strutturale in tutti gli uffici Inps della provincia.

“Una scelta - affermano Denise Casanova, Massimiliano Paglini e Michele Ferraro, segretari generali rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil territoriali - che conferma ancora una volta il grave problema della mancanza e anzi, della progressiva chiusura, di servizi essenziali nella provincia di Belluno, a partire dai presidi socio-sanitari pubblici territoriali. Una questione, quella della mancanza di servizi e uffici, che crea enormi disagi a lavoratori, anziani, non autosufficienti, pensionati e, in generale, a tutta la popolazione”.

La questione ha origini profonde, essendo conseguenza di un insieme di fattori: spopolamento, andamento demografico e difficoltà a rendere attrattivo il lavoro nel servizio pubblico, fenomeni che in provincia di Belluno amplificano la carenza di servizi e di prestazioni erogate da molti enti pubblici, a partire dall'Inps, con gravi difficoltà per tutti i cittadini.

La organizzazioni sindacali, di fronte all’annunciata trasformazione dell’ufficio di Feltre in Punto Inps (dopo quelle già attuate di Agordo e Pieve di Cadore), sportelli che danno informazioni di carattere generale sulle prestazioni e forniscono solo servizi di base, manifestano totale dissenso a tale scelta e chiedono con urgenza un incontro con la Direzione provinciale per evitare che con questa decisione si faccia un passo ulteriore verso l’abbandono del territorio da parte del Servizio Pubblico. Sarà più che mai necessario che vengano garantiti tutti i servizi erogati e si attivino tutte le misure per assicurare adeguata tutela alla cittadinanza e in particolare alle fasce deboli.

Per Cgil, Cisl e Uil è necessario che tutti i portatori d’interesse, ossia amministrazione provinciale, parlamentari e consiglieri regionali e amministratori locali, si adoperino per “coordinare un’azione sinergica ed efficace per arginare l’impoverimento dei servizi sociali ed essenziali sul territorio bellunese, che impatta pesantemente sulla qualità di vita della popolazione”.

“Agiremo in ogni luogo e con tutti gli interlocutori interessati - affermano Casanova, Paglini e Ferraro - affinché s’inverta questa pericolosa tendenza. Da parte della politica, a livello locale e nazionale, servono interventi sia di emergenza che strutturali a lungo termine per intervenire attivamente nel contrasto allo spopolamento e consentire una vera valorizzazione del territorio bellunese attraverso servizi pubblici di qualità per tutte le fasce di età e per tutte le situazioni di difficoltà o di indigenza”.

Un primo fondamentale passo è quello di rendere più agevole e attrattiva la possibilità di trasferimento di lavoratrici e lavoratori attraverso nuove politiche abitative, potenziamenti infrastrutturali e riqualificazione dei servizi pubblici. A questo proposito va rimarcato come anche le politiche europee invitino gli Stati membri a inserire tra gli obiettivi strategici del Pnrr quelli finalizzati a ridurre le diseguaglianze territoriali, intervenendo contro lo spopolamento e l'abbandono delle aree interne e montane.