2/05/2017

Primo Maggio: l'intervento della Segretaria generale Cinzia Bonan

Legalità per il lavoro, lo sviluppo, la democrazia e la libertà


Ringraziamo tutti voi, delegate, delegati, lavoratrici e lavoratori, e tutti i presenti per avere raccolto il nostro invito a partecipare a questa giornata di festa del lavoro e dei lavoratori.


Una giornata di festa che come CGIL CISL E UIL di Treviso e Belluno abbiamo voluto organizzare in questo contesto della Fiera 4 Passi per valorizzare il legame che ci lega agli organizzatori (ringraziamo uno per tutti: Alessandro Franceschini ); quello di promuovere concretamente il mercato equo e solidale, che in questa economia globale va tutelato e difeso da tutti e in particolar modo dalle istituzioni e dalle parti sociali.
Un ringraziamento anche al presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon per averci ospitato e per essere sempre sensibile e attento a questi temi.


Perché mercato equo e solidale genera il lavoro regolare, da dignità alle persone, ma soprattutto favorisce le libertà e sostiene le democrazie!
Ringraziamo l’onorevole Alessandro Naccarato per averci portato uno spaccato dell’importante e fondamentale lavoro svolto dalla commissione antimafia presieduta dall onorevole Rosy Bindi che salutiamo: oggi avrebbe voluto essere presente ma è alla manifestazione CGIL CISL UIL nazionale a Portella della Ginestra in Sicilia per la memoria a 70 anni dalla stage dei contadini che hanno lottato e si sono battuti contro il potere e il sopruso mafioso. Ancora oggi purtroppo l’esigenza di lavoro regolare per combattere la povertà e la mafia nel Mezzogiorno è un'urgenza che ha risvolti drammatici.


La Legalità è il rispetto e la pratica delle leggi.


Ma anche nel nostro territorio la crisi economica degli ultimi anni ha cambiato non solo l’economia, ma ha anche generato un forte senso d'nsicurezza e paura sulla gente, molto attenta e preoccupata ai problemi legati alla microcriminalità localistica, mentre non c’è ancora un'adeguata reazione sociale ai fenomeni criminali più gravi che stanno emergendo: illegalità diffusa, infiltrazioni di criminalità organizzata sia nazionale che straniera, corruzione nelle grandi opere, lavoro irregolare e un alto tasso di evasione fiscale. Il dato del lavoro nero in Veneto nel 2013 assolutamente sottostimato (8,5%) riguarderebbe 130.000 persone circa 25/30mila su Treviso Belluno. I beni sequestrati e confiscati alle attività criminali sono raddoppiati in Veneto (12° regione in Italia ) dal 2013 al 2015: 88 contro 186 di cui 5 a Treviso.


Si diffondono le infiltrazioni della criminalità organizzata per il riciclaggio di proventi da attività illecite attraverso l’acquisizione di attività lecite con la crescita abnorme di patrimoni, alberghi, ristoranti, terreni, che ne rafforzano l’insediamento nel territorio con grandi disponibilità di denaro e che stanno via via diventando sempre più stabili.


I settori più esposti sono il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, la logistica, l’edilizia, l’agricoltura attraverso l’intermediazione illegale di manodopera e forme di finanziamenti illecite. La sanità e i servizi socio-assistenziali, così come la gestione delle grandi opere, sono ambiti maggiormente esposti alla criminalità organizzata, attraverso gli appalti e sub appalti.


La corruzione e l’evasione fiscale hanno effetti deleteri sull’economia, rendendo impossibile la costruzione di un ambiente favorevole alle imprese e agli investimenti. Il Governatore della Banca d’Italia Vincenzo Visco ricorda che se il nostro Paese fa fatica a crescere, lo si deve anche alla diffusione dell’illegalità nelle istituzioni e nel tessuto civile e imprenditoriale.


E’ importante comunque dire che nel nostro territorio non abbiamo rappresentanti delle istituzioni indagati per reati connessi ad attività mafiose e che il tessuto socio-economico ha fondamenta poggiate su “sacrifici e lotte” fatti da tante persone che attraverso il duro lavoro hanno costruito una comunità con un forte patrimonio di valori e diritti solidali e che ha dato vita ad un 'mprenditoria diffusa, realizzando per anni la piena occupazione ed un ampio benessere sociale della nostra comunità .


Un patrimonio che va difeso da tutti noi! Ogni giorno! Lo dobbiamo ai nostri padri e alle nostre madri. Ma anche ai nostri figli e alle nostre intelligenze, le nostre generazioni sono le prime scolarizzate!


Per questo motivo continuiamo ad impegnarci e sosteniamo determinati il Patto regionale sulla legalità di CGIL CISL UIL del Veneto che chiede una governance condivisa e responsabile da parte dei soggetti del territorio, la regolarizzazione delle procedure di affidamento di lavori e appalti e la promozione concreta della cultura della legalità.


Il contrasto a questa pericolosa deriva richiede la piena attuazione delle normative e delle leggi vigenti, un’ azione determinata e precisa per la prevenzione controllo e repressione del fenomeno, un pieno coordinamento dei soggetti istituzionali preposti ed il coinvolgimento di tutti i soggetti di rappresentanza politica e sociale, per realizzare insieme soluzioni di prospettiva per le imprese e i lavoratori al fine di ristabilire un corretto rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.

Dobbiamo investire in conoscenza e cultura della legalità, dobbiamo educare alla legalità, nelle scuole come nel lavoro, dobbiamo rafforzare le nostre competenze per riconoscere i fenomeni e contrastarli nei luoghi di lavoro così come nelle istituzioni per il bene del lavoro e per il bene delle nostre istituzioni perché non è soltanto una questione di etica e civiltà, è una condizione indispensabile per garantire la salvaguardia del bene comune, per una società più giusta che dia opportunità a tutti.


Chiediamo come sindacato confederale la costituzione a livello provinciale di un comitato sulla legalità con la presenza degli organi dello Stato, delle istituzioni locali e delle rappresentanze sociali, con funzioni di monitoraggio, analisi e orientamento delle attività di prevenzione e repressione dei fenomeni di illegalità, che promuova accordi territoriali sugli appalti, sulla tracciabilità delle produzioni e che abbia la reale accessibilità a tutti gli atti pubblici per la trasparenza della gestione della spesa diretta o data in affidamento per favorire e assicurare un corretto utilizzo del denaro pubblico.
La condizione primaria per garantire sviluppo, diritti, dignità, valorizzazione del lavoro, una società più giusta e condizioni di vita migliori è il presidio della legalità. Come dice Don Luigi Ciotti, “legalità sono le istituzioni e le associazioni che si battono ogni giorno per questo”.


Buon 1° maggio in nome del Lavoro, della solidarietà, dell’inclusione e dell’amicizia.


Viva la CGIL la CISL e la UIL per ricordarci ogni anno che il sindacato è fare giustizia assieme.

Cinzia Bonan

Segretaria generale Cisl Belluno Treviso