5/07/2017

XVIII Congresso Cisl, l'intervento del Segretario generale della Cisl Belluno Treviso

Giugno 2017 - XVIII Congresso confederale Cisl


Care delegate cari delegati, Il Veneto,
cara Annamaria e colleghi della Segreteria Nazionale, vi porgo i saluti del territorio Belluno Treviso e vi ringrazio personalmente per tutto il lavoro che ogni giorno svolgete per fare la nostra Cisl una GRANDE organizzazione.


Il Veneto e i territori che oggi qui rappresento - le province di Treviso e Belluno, accorpate in una unica Unione sindacale nel 2013- è stato duramente colpito dalla crisi economica: sono 2 milioni e 81 mila gli occupati in Veneto, 60 mila in meno rispetto al 2008 ma 30 mila in più rispetto al 2015.

Da mesi, infatti, dopo quasi 10 anni di difficoltà, si registrano segnali positivi. La crescita del Pil per il 2017 è stimata sopra l'1% e l'andamento del mercato del lavoro è positivo. Il Veneto si sta riprendendo lentamente, ma in maniera strutturale.

La crisi ci ha profondamente trasformati: sono rimaste in piedi le aziende - e ricordiamo che il tessuto industriale del Nord Est è fatto di piccole imprese - che hanno avuto la visione e il coraggio dell'innovazione, investendo in formazione, nuove tecnologie, contrattazione e welfare.

La post-crisi ci sta veicolando verso un nuovo modello industriale e sociale. Un pattern nel quale ora è fondamentale che entrino in gioco la politica, a tutti i livelli, sia locale che nazionale, e le forze economiche di questo Paese, in un virtuoso gioco di squadra e di connessioni generative.

La politica e le istituzioni hanno il dovere di sostenere la ripresa dando quelle risposte che imprese e lavoratori attendono da anni sul tema della fiscalità e della redistribuzione del reddito; sui nodi cruciali delle infrastrutture, delle grandi opere, della burocrazia e delle politiche del lavoro.

Dobbiamo saper cogliere l'opportunità di crescita e di rinnovamento che è in corso, puntando sulla qualità del lavoro, unico elemento in grado di trattenere qui le migliaia di giovani che sono stati costretti a emigrare in questi ultimi anni per vedere riconosciuti talenti e professionalità, ma anche la possibilità di costruirsi una famiglia.

E parlando di qualità del lavoro mi corre l'obbligo di dire che in Veneto, in questi mesi, sono continue le vertenze con aziende pubbliche e private che non concedono le ferie per evitare di assumere e allora anche l'orario del lavoro, per chi lo ha, è un tema ancora aperto.

Per essere soggetti attivi serve fare un forte appello alle imprese per una maggiore responsabilità sociale, e cito Papa Francesco, che abbiamo avuto l'onore di incontrare mercoledì: il lavoro è la prima forma di cooperazione dell'umanità ed è cruciale per combattere la diffusa sfiducia nel Paese.

Responsabilità che è mancata a chi ha condotto le banche venete al disastro a cui abbiamo assistito in questi anni. Oggi chiediamo con forza che i soldi stanziati per il salvataggio siano impegnati con la più alta responsabilità sociale per tutelare economie locali, risparmiatori e lavoratori.

E penso soprattutto ai giovani. Secondo l'Istat, in Italia la disoccupazione per la fascia d'età dai 25 ai 35 anni nel 2016 è aumentata dell'11% (dal 17 al 19 %), non ci sono scuse: dobbiamo dare ai giovani delle risposte perché la difficoltà a trovare lavoro è una ferita per l'intero sistema, per la sua economia e il futuro di tutti noi.

A questo proposito vorrei citare il tavolo di confronto aperto da Unindustria Treviso sulle politiche giovanili, un segnale di fattiva volontà delle parti di trovare strumenti innovativi e mettere in campo politiche attive serie per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.

Inclusione sociale vuole dire prima di tutto lavoro. Ma non solo. Appoggio pienamente la battaglia della Cisl , grazie anche ad Annamaria, che insieme alle altre organizzazioni ha lavorato per introdurre nel nostro Paese uno strumento universale previsto dall'accordo “Alleanza contro la povertà” quale il reddito di inclusione per il contrasto alla povertà ed affrontare contestualmente anche il tema dell’inclusione sociale che riguarda milioni di persone oggi senza lavoro e senza alcun sussidio economico ovvero coloro che rischiano fortemente di essere gli espulsi dal sistema economico.

E la parola espulsione mi porta a ricordare anche un'altra questione che mi sta a cuore: l'accoglienza. Il Veneto - e Treviso in particolare - sono terre dove la solidarietà è di casa, ma non si può pensare di affrontare con il solo volontariato una questione non più di emergenza ma diventata negli ultimi decenni strutturale come quella dell'accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo: oggi più che mai serve un tavolo per delineare strategie a medio-lungo termine che poi possa diventare riferimento per azioni concrete a livello europeo. In questo senso è importante confrontarsi anche con gli Stati nostri confinanti, come facciamo noi a Belluno essendo parte del Sindacato interregionale delle Alpi Centrali e dove in quel contesto il confronto sulle modalità di gestione delle diverse problematiche diventa arricchimento reciproco.

Care amiche e cari amici, viviamo la Cisl con consapevolezza e con la speranza concreta e fattiva che ci è stata consegnata dalla nostra storia Cisl e dalla grande opportunità che ci viene data da questo momento se saremo capaci di essere - cito ancora l'invito che ci ha posto Papa Francesco - dei veri profeti dei lavoratori e dei pensionati che rappresentiamo, così anche della parte più debole della società, smascherando coloro che ne calpestano la loro dignità e i diritti.

Siamo delegati a questo Congresso, ma siamo delegati anche quando torniamo nei nostri territori, chiamati ad assumerci le nostre responsabilità per aiutare il lavoro e i lavoratori, per rafforzare il sindacato e la nostra Cisl responsabile, partecipativa delle pluralità e dell'autonomia.

Il sociologo ed economista Mauro Magatti dice che le grandi crisi danno sempre una lezione e che dopo la crisi la società avverte il bisogno di ritrovare la capacità di esprimersi come persone libere e di riconoscersi come comunità inclusive. Noi, Cisl, che crediamo di essere quella comunità, dobbiamo dedicare tutta la nostra passione e dedizione perchè la nostra CISL lo diventi anche per coloro che non hanno ancora trovato quel luogo.

Buon Congresso a tutti e viva la CISL!

Cinzia Bonan

Segretario Generale Cisl Belluno Treviso