31/07/2017

"Numeri che non fanno rumore": report sulla presenza degli immigrati nella Marca

Report sulla presenza degli immigrati nella Marca
90.339 alla fine del 2016, -4,5% rispetto al 2015, ma in 7.858 hanno acquisito la cittadinanza italiana. Lavoro a livelli pre-crisi: il peso degli stranieri sul totale delle assunzioni nel 2016 è del 27%


Treviso - Numeri che non fanno rumore, ma che pongono sotto i riflettori il volto reale del fenomeno migratorio e delle sue mutazioni. Per il quattordicesimo anno consecutivo, Anolf Cisl, Caritas, Migrantes e la cooperativa sociale La Esse, con l’apporto di Veneto Lavoro, hanno elaborato il Report sulla presenza e sulla distribuzione degli immigrati in provincia di Treviso, strumento importante per chi opera sul territorio e per chi costruisce politiche locali. Il dossier è stato presentato il 31 luglio nella sede Cisl di Treviso. Sono intervenuti don Bruno Baratto, direttore di Migrantes, Marco Berdusco, presidente Anolf Cisl Treviso, Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, Letizia Bertazzon, curatrice della parte relativa al lavoro del dossier, Alberto Baccichetto, vicepresidente Cooperativa Sociale La Esse e Rudy Roffarè, segretario generale aggiunto della Cisl Belluno Treviso.

Di fronte a numeri esigui che fanno molto rumore - i richiedenti asilo ospitati nella Marca costituiscono a malapena il 3% dell’insieme dei cittadini stranieri residenti -, il dossier mette nero su bianco cifre importanti con effetti sulla struttura produttiva all’occupazione, sulla valorizzazione delle risorse, materiali e umane e sul welfare. I cambiamenti del fenomeno migratorio - gli arrivi dei richiedenti asilo, ma anche la ripresa dell’emigrazione giovanile - s'incrociano con il cambiamento profondo nella struttura demografica della popolazione italiana, che rende sempre più fragili i rapporti fra le classi più anziane e quelle in età da lavoro. Un dato su tutti: nel corso del 2016, ben 7.858 cittadini stranieri, pari all’8,7% del totale dei cittadini stranieri residenti e per il 50% minori (domanda presentata dai genitori), hanno acquisito la cittadinanza italiana.

“Numeri relativi alle nuove generazioni che non fanno rumore - spiegano i redattori del Dossier -- ma che potrebbero far la differenza anche in ordine alle problematiche di questo territorio, se vi fosse la volontà e la competenza per valorizzarli per quello che sono: volontà e competenze dei più adulti, e desiderio di riscatto che vorrebbe realizzare maggior stabilità di vita, ma anche creatività e capacità di generare futuro da parte dei più giovani, che potrebbe rappresentare un provvidenziale “lievito” a mischiarsi con altre risorse locali, e a farle diventare nuovo pane da condividere fra tutti, nuovo apporto al bene comune di un territorio che ne potrebbe trarre enorme vantaggio”.

I DATI -  Il numero totale di residenti stranieri diminuisce per il quarto anno consecutivo. Il numero di stranieri residenti in provincia a fine 2016 è pari a 90.339, è calato di 4.058 persone rispetto al 2015 (-4,5%). La popolazione straniera residente nella provincia di Treviso è composta da 43.017 uomini e 47.322 donne; di questi 20.604 sono minori. L’acquisizione di cittadinanza italiana è uno dei fattori decisivi del calo registrato negli ultimi anni. I 7.858 stranieri diventati cittadini italiani nel 2016, in aumento rispetto al 2015 (6.684), vanno a comporre i quasi 36.000 diventati neo-cittadini italiani dal 2002 ad oggi. Seguendo il trend che ormai da alcuni anni caratterizza la composizione per genere dei cittadini stranieri, anche nel 2016 aumenta la percentuale delle donne rispetto agli uomini, pur se lievemente, giungendo al 52,3% (+0,1% rispetto al 2015). In provincia sono presenti migranti di 143 nazionalità diverse (ma la quota delle prime 10 è pari al 75% del totale). Continuano a confermarsi primi Paesi di provenienza: Romania, Cina, Marocco, Albania, Macedonia e Kosovo. In generale, l’incidenza dei cittadini stranieri sul totale dei residenti cala in tutti i comuni. Mansuè si conferma come primo Comune per incidenza (18,9%, con altissima componente rumena), seguito da Cessalto e Ponte di Piave entrambi al 16,1%. Primo comune per incidenza tra quelli con più di 10.000 residenti totali si conferma Pieve di Soligo (13,6%, in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2015), seguito da Motta di Livenza con il 14,8% (in calo di 0,5 punti percentuali rispetto al 2015). Per quanto riguarda i richiedenti asilo, a fine giugno 2017 erano presenti nei CAS (strutture di accoglienza straordinarie) e nei posti resi disponibili come rete SPRAR circa 2.700 persone (dato Prefettura di Treviso), il 76% in più rispetto a maggio 2016.

I NUOVI NATI - I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri sono stati 1.694 nel 2016; prosegue il calo percentuale, simile a quello dell’anno precedente: -8,2% rispetto al 2015. L’incidenza % sul totale dei nati si abbassa ulteriormente, e dal 21,3% passa per la prima volta sotto il 20%: 19,7%, l’incidenza più bassa negli ultimi 10 anni. Ma tale risultato dipende anche da una crescita dei nati da genitori italiani, che aumentano per la prima volta dal 2003, per un incremento assoluto di 103 nati (pari all’1,8% rispetto allo stesso dato del 2015). C’è da chiedersi tuttavia quanti di costoro siano figli di neo-cittadini italiani, che hanno acquisito la cittadinanza negli ultimi anni.

MINORI - La popolazione a cittadinanza straniera rimane ancora una popolazione più giovane di quella italiana: il 22,8% del totale degli stranieri, pari a 20.604 ragazzi e ragazze, sono minorenni, rispetto ad una incidenza dei minori tra gli italiani pari al 16,8%. Tuttavia la porzione dei minori sul totale dei residenti stranieri continua a ridursi anche rispetto al 2015: 2.357 minori in meno, con un calo relativo del 10,7%; la loro incidenza percentuale sul totale dei residenti stranieri cala di 1,6 punti percentuali. Ma nella contrazione di questo segmento di popolazione il fattore relativo all’acquisizione della cittadinanza italiana è comunque sempre più rilevante.

SCUOLA - Durante l’anno scolastico 2015/2016, nella provincia di Treviso gli alunni con cittadinanza non italiana sono stati 18.517, 702 in meno rispetto al precedente anno scolastico. Il 67,4% di questi giovani è nato in Italia da genitori stranieri. Prosegue il calo iniziato nel 2013/2014, ora a -3,7%, il decremento più alto fra le provincie venete. L’incidenza percentuale sul totale degli alunni cala leggermente; è pari al 13,6%, pur sempre alta nel contesto regionale (seconda a Verona, 14,1%, ma superiore alla media veneta, pari al 12,9%).

I NEO-CITTADINI ITALIANI - Gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza nel 2016 sono stati 7.858, un aumento del 121%, pari a 1.343 persone. Seppure inferiore all’incremento dell’anno precedente (+148%, +2.123 persone), si tratta comunque di una progressione di tutto rispetto. Nel giro di quasi 15 anni ben 35.829 persone sono diventate di cittadinanza italiana. La crescita è stata significativa soprattutto a partire dal 2013, passando in un anno da 1.908 a 2.603 e trasformando un aumento intorno al 5-6% in una progressione che ha toccato punte del 36% (2013) e dopo un assestamento nell’anno successivo, ha segnato aumenti annui intorno al 25%. Nel 2016 i minori che hanno acquisito la cittadinanza italiana superano gli adulti: 4.113 rispetto a 3.745 adulti, il 52,3% rispetto al 47,7%. Fra il 2012 e il 2016, comunque, il numero di nuovi cittadini minorenni si è attestata intorno al 40%, e ha portato, sommando le diverse annate, ad un 44,6% di minori diventati italiani, pari a 10.588 ragazzi e ragazze (di cui una quota nel frattempo è uscita dal numero dei minori raggiungendo i 18 anni di età).

IL LAVORO - Rispetto al totale degli occupati in provincia, il peso degli stranieri è pari all’11,2%, con una presenza alta nel lavoro dipendente. Il tasso di occupazione degli stranieri (15-64 anni) è del 61,4% (66,2% quello degli italiani); il tasso di disoccupazione è pari al 16,8% (5,6% quello degli italiani). Continua anche nel 2016 il trend positivo avviatosi nel 2015, con un importante recupero delle posizioni perse nel lavoro dipendente sia per gli italiani che per gli stranieri. Il bilancio di fine anno è positivo, con un aumento delle posizioni di lavoro in essere di oltre 5mila unità: +3.700 tra gli italiani e +1.600 tra gli stranieri. Nel 2016 il bilancio occupazionale per gli stranieri è positivo anche grazie alla crescita delle assunzioni: a trainare questa crescita (nell’insieme pari a un +7%) sono soprattutto i nuovi rapporti di lavoro a termine e l’apprendistato. Guardando alla domanda di lavoro, l’incidenza degli stranieri torna ai livelli del 2008: considerando l’insieme del lavoro dipendente, il peso degli stranieri sul totale delle assunzioni nel 2016 si attesta nuovamente attorno al 27%. Si tratta di un valore che, dopo la rilevante contrazione registrata durante gli anni della crisi, ha ora nuovamente raggiunto i livelli (elevati) pre-crisi.

 

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